SOLUNTO
Solunto,
una delle tre città puniche della Sicilia con Mozia e Palermo,
occupa una bellissima posizione su un pendio del promontorio formato
dal Monte Catalfano da cui si domina il mare con Capo Zafferano.
Fondata dai Cartaginesi nel IV sec. a.C., forse sui resti (o nei
pressi) di una più antica città fenicia, dopo circa
un secolo passa sotto il dominio romano. Il nome ha due origini:
una leggendaria, che lo vede legato all'essere malvagio Solunto,
sconfitto da Eracle proprio in questi luoghi, l'altro, più
realistico, che lo mette in relazione con la parola cartaginese
Selaim, rupe.
La pianta della città segue i dettami classici, stabiliti
da Ippodamo da Mileto e si sviluppa ortogonalmente intorno ad un
decumano maggiore, con cardini perpendicolari che formano insule
intersecate da stretti passaggi per lo scolo delle acque. Il terreno
fortemente scosceso ha reso necessario il terrazzamento e uno sviluppo
in altezza di molte abitazioni. Anche se oggi il piano superiore
non esiste più, si possono ancora vedere le scale d'accesso.
Accesso
e visita - Partendo da Bagheria, attraversare il passaggio a
livello vicino alla stazione, imboccare la strada n° 113 e dirigersi
verso Porticello da cui si svolta a sinistra in una piccola strada
in direzione della collina.
Per
accedere agli scavi si passa attraverso l'Antiquarium che ospita
reperti trovati sul luogo tra i quali un frammento di affresco raffigurante
una maschera tragica.
Le
terme - Si distinguono ancora gli elementi di sostegno del pavimento
che permettevano il passaggio di aria calda per riscaldare le stanze
ed una piccola stanza con pavimento a mosaico che fungeva da vasca.
Via
dell'Agorà - E' il decumano maggiore, lastricato in parte
in pietra e, cosa singolare, in parte in terracotta. Attraversa
la città da sud-ovest a nord-est, fino al foro, qui designato
alla greca, agorà.
Ginnasio
- E' il nome comunemente dato ad una casa patrizia dotata di atrio
a peristilio di cui restano ancora tre colonne in stile dorico e
la trabeazione costituita da un architrave, il fregio a metope e
triglifi e la cornice.
Sul fondo, la scala che conduceva al piano superiore.
Via
Ippodamo da Mileto - E' un cardine dalla cui estremità
(in basso) si gode di un bellissimo panorama sulla baia di Palermo
e sul Monte Pellegrino.
Casa
di Leda - E' una grande casa patrizia così chiamata per
un affresco parietale raffigurante Leda ed il cigno. La dimora si
sviluppa intorno ad un peristilio (resta ancora un moncone di colonna
d'angolo: delle altre si vedono gli alloggiamenti) che presenta
un impluvium (circondato da una cornice musiva a volute bianche
e nere) direttamente collegato con una cisterna ovale antistante
e posta su un livello inferiore. Una delle stanze che si affacciano
sul peristilio presenta ancora pareti affrescate in stile pompeiano.
Ai lati di questa sala, forse il triclinium, si trovano le scale
di accesso al piano superiore.
Agorà
- Sulla piazza, circondata da numerosi edifici pubblici, si affacciava
la maggior parte di negozi (sul fondo). Sul lato est, si trovava
un'enorme cisterna pubblica. Si possono ancora vedere le basi dei
26 pilastri che sostenevano la copertura a volta.
Teatro
- (Molto rovinato. Si distingue la forma solo dall'alto). Costruito,
come quello di Segesta, con i gradoni parzialmente scavati nella
roccia, è di epoca ellenistica anche se è stato riadattato
in epoca romana (l'orchestra è semicircolare, mentre il teatro
greco classico ne prevede una più ampia, di circa due terzi
di cerchio). A est un piccolo edificio circolare era forse un tempietto
destinato alle visioni degli iniziati al culto degli dei.
Odeon
- Era un piccolo teatro per spettacoli musicali. di cui si distinguono
bene l'orchestra ed alcuni gradoni della cavea.
Villa
Romana - Era un'ampia dimora a due piani, con un peristilio.
Si vede ancora la scala che portava al piano superiore.
Da qui si gode di un bel panorama su Capo Zafferano ed il paesino
di S. Elia con, sulla destra, in punta ad una baia, i resti del
castello medievale di Solanto.
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