LA
STORIA DI PALERMO
Fondata
dai Fenici nel VII sec. a.C. con il nome di Ziz, fiore, viene conquistata
dai Romani che le danno il nome di Panormus (dal greco, tutto porto)
che, con poche modifiche (l'arabo Balharm) è giunto fino a noi.
Il periodo felice della città ha inizio sotto il dominio arabo (IX
sec. d.C.). quando diviene uno dei principali centri islamici in
occidente. La città si espande e nascono nuovi quartieri urbani
al di là dei confini del centro storico detto il Cassaro (dall'arabo
Al Quasr, il castello, antico nome anche della via principale, oggi
corso Vittorio Emanuele). In particolare, nei pressi dello sbocco
sul mare nasce la Kalsa (da al Halisah, l'eletta), quartiere fortificato
e residenza dell'emiro. Nel 1072 la città cade in mano al normanno
conte Ruggero, ma il passaggio non avviene in modo violento: ai
mercanti, gli artigiani e più in generale alla popolazione musulmana
(ma anche di altre razze e religioni) viene consentito di continuare
a vivere e ad esercitare la propria professione. E' proprio questo
che permette il diffondersi dello stile poi detto arabo-normanno,
bellissima miscela di motivi sia architettonici che decorativi.
La città prospera e si arricchisce di apporti delle diverse culture.
Ruggero II, figlio del "conte", amante del lusso, fa nascere ovunque
giardini di foggia orientale con lussuosi palazzi (la Zisa, la Cuba)
e si circonda di letterati, matematici, astronomi ed intellettuali
provenienti da ogni dove. Dopo un breve periodo di scompiglio e
decadenza, Palermo e la Sicilia passano nelle mani di Federico II
di Svevia (1212), sotto il quale la città riacquista centralità
e vigore. Si susseguono gli angioini, cacciati alla fine della cosiddetta
Guerra del Vespro, gli Spagnoli e, nel '700, i Borboni di Napoli
che vestono la città di palazzi barocchi.
L'Ottocento segna l'apertura della città ai commerci ed alle relazioni
con l'Europa. La borghesia imprenditoriale è la nuova forza economica
e la nuova "committente". E la città allarga i suoi confini. Viene
inaugurato il viale della Libertà, continuazione di via Maqueda,
ed il quartiere che vi sorge attorno si arricchisce di creazioni
liberty. Ed è purtroppo l'ultimo guizzo, seguito da un periodo di
stasi che vede susseguirsi i bombardamenti dell'ultima guerra, il
terremoto del 1968 ed un lento, ma corrosivo degrado dei quartieri
medievali. Oggi però un nuovo impulso alla rivalutazione, al restauro
ed al riutilizzo dei magnifici monumenti del centro sta cercando
di risvegliare questo magnifico gigante d'oriente ancora addormentato. |
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