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PALERMO

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Principale porto della Sicilia, Palermo occupa il centro di un'ampia baia chiusa a nord dal Monte Pellegrino e a sud da capo Zafferano. E' costruita ai margini di una fertilissima piana chiamata nel XV sec. Conca d'Oro per le rigogliose coltivazioni di agrumi e la presenza di palmeti e uliveti. Palermo, un tempo meta preferita di scrittori, poeti ed artisti, sedotti dall'atmosfera orientaleggiante che vi si respirava, dalla bellezza della città, costruita nell'arco dei secoli e risultato di culture e tradizioni diverse, ha purtroppo subìto danni terribili soprattutto durante i bombardamenti dell'ultima guerra quando i quartieri vecchi sono stati distrutti (1943) e mai completamente ricostruiti. Anche l'edificazione di grandi e fatiscenti palazzi nelle zone periferiche, non contribuisce certo a migliorare l'immagine della città. Nonostante tutto ciò, Palermo conserva il fascino delle genti che qui hanno stabilito la loro dimora, dai Bizantini, agli Arabi, ai Normanni che hanno lasciato la loro impronta indelebile nell'arte, ma anche nella vita stessa della città.
La città si anima in modo particolare in luglio, quando viene festeggiata la patrona Palermo, S. Rosalia, con manifestazioni che durano ben cinque giorni.

La città, un'immagine - Sono molti gli scrittori che hanno intinto la penna per descrivere Palermo o farne lo sfondo delle loro storie. Ecco la pagina di un siciliano che trasforma la Sicilia in sogno, evoca immagini, profumi e suoni attraverso parole a volte liriche, a volte nostalgiche, a volte crude, "A Palermo la rossa, a Palermo la bambina." Rossa, Palermo, come immaginiamo fosse Tiro o Sidone, fosse Cartagine, com'era porpora dei Fenici; di terra rossa e grassa, con polle d'acqua, da cui alto e snello, pieghevole ai venti, s'erge il palmeto fresco d'ombra, eco e nostalgia di oasi, verde: moschea, tappeto di ristoro e di preghiera, immagine dell'eterno giardino del Corano. Bambina perchè dormiente e ferma, compiaciuta della sua bellezza, perchè da sempre dominata da stranieri, e dominata soprattutto dalla madre, la fatale madre mediterranea che blocca i figli in un'eterna adolescenza.
S'adagia, rigogliosa e molle, su una felice conca ...". Da La Sicilia passeggiata di Vicenzo Consolo, ed. Rai-Eri.

VIVERE PALERMO
L'arrivo - Il modo più veloce per raggiungere Palermo è sicuramente l'aereo. Questo non escude però che si possa anche arrivare in auto, in treno, via mare o in autobus.
Aereo - L'aeroporto della città, Punta Raisi (o Falcone-Borsellino, come è stato chiamato dopo l'uccisione dei due giudici), è situato 20 km a nord di Palermo. Collegamento tra l'aeroporto ed il centro città è assicurato da un autobus che effettua corse ogni 30 min ca e si ferma in v.le Lazio, in Piazza Ruggero Settimo davanti al teatro Politeama ed alla Stazione Centrale davanti all'Hotel Elena. tel. 091/580457.
Nave - I collegamenti nazionali prevedono partenze da Genova, Napoli, Livorno, Cagliari e le isole minori (Ustica, Pelagie, Egadi ed Eolie); quelli internazionali da Malta e da Tunisi. Per informazioni rivolgersi alle Agenzie di viaggio.
Autobus - Esiste un collegamento diretto da Palermo a Roma effettuato dall'autolinea Segesta con partenza dalla Stazione Tiburtina a Roma ed arrivo in via P. Balsamo, 26 a Palermo (e in via Turati 3). Tempo di percorrenza: 12 ore tel 091/6167919 o 6169039. Lo stesso percorso viene effettuato anche dalla Sais Trasporti che effettua il percorso da Roma (Stazione Tiburtina) a Palermo (con cambio a Caltanissetta), 091/6171141.

ALLA SCOPERTA DELLA CITTA'
Come muoversi - E' consigliabile evitare di girare in auto sia per il traffico intenso che per le grandi difficoltà di parcheggio. Vi sono in ogni caso alcuni grossi parcheggi dislocati fuori dal centro ed una buona possibilità è data da via Lincoln, proprio di fianco all'Orto Botanico e a due passi dalla Kalsa. Il modo migliore di muoversi è quello di utilizzare autobus e taxi per le lunghe distanze e i propri piedi una volta raggiunta la zona da visitare. Altro modo, molto più lento, ma di sicuro godimento è quello di prendere una carrozzella che normalmente attende nei pressi della stazione centrale, ma che si può incontrare anche in giro per la città. Si consiglia di pattuire il prezzo prima.
Radio taxi - Autoradio Taxi 091/512727 e Radio Taxi Trinacria 091/225455.
Autobus - Esistono due tipi di biglietti: quelli a validità oraria e quelli giornalieri (molto convenienti se si utilizzano i mezzi pubblici più di tre volte nel corso della giornata).

Visite guidate - La CST (Compagnia Siciliana Turismo) organizza visite di alcuni dei principali monumenti cittadini e del Duomo di Monreale ogni sabato mattina. Inoltre organizza nei vari giorni della settimana visite guidate (per la durata di un'intera giornata) a Segesta, Erice e Trapani; Etna e Taormina; Agrigento e Piazza Armerina: Monte Pellegrino e Catacombe dei Cappuccini (a Palermo, in mezza giornata), via Emerico Amari, 124 tel.091/582294. L'AMAT (Azienda Municipale dei Trasporti) organizza sette differenti tour in autobus (con guida bilingue) alla scoperta della città. Due tour sono notturni (Palermo by night, partenza alle 20), con sosta per la cena in piazza Marina. Gli altri si svolgono o il mattino (partenza alle 9) o il pomeriggio (partenza alle 5). Ogni tour dura circa 3 ore e 45 min e costa lire 20000, tel. 091/350415.

100 chiese aperte - Questa bella inziativa, ancora in via di sviluppo, sta riportando in vita alcuni monumenti di Palermo finora purtroppo inaccessibili, Per ora le chiese ed i palazzi aperti sono circa una trentina, ma il progetto finale prevede la riapertura di un centinaio. I monumenti sono dati in gestione a cooperative che effettuano visite guidate. Gli orari di apertura sono indicativamente dalle 9 alle 17. Tra i monumenti riaperti si segnalano: Palazzo Marchesi (vicolo alla Chiesa S. Orsola) con le sue Camere dello Scirocco (stanze sotterranee areate e a volte abbellite da piccole fonti che servivano da rifugio per le giornate calde ed afose in cui spirava lo Scirocco) a otto m di profondità: la chiesa di S. Maria in Valverde (piazzetta Valverde), al cui interno vi è una commistione di stili neoclassico e barocco. Cooperativa Azzurra tel.091/6161091.

Dove fare acquisti - I bei negozi sono concentrati soprattutto nella zona nuova, ungo via della Libertà e nelle principali arterie cittadine (via Roma, via Maqueda). Via Principe di Belmonte, è una bella via pedonale. fiancheggiata da eleganti negozi. La parte centrale è sistemata a verde ed occupata dai tavolini di bei bar: Antico Caffè, la gelateria Liberty, Au Domino (Creperie, bistrot), cafè de Paris.
Orari di apertura - I negozi sono chiusi il lunedì mattina (gli alimentari il mercoedì) e sono generalmente aperti dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30. Il sabato pomeriggio invece sono aperti dalle 16 alle 20.

Mercati Tipici - I più colorati sono sicuramente i mercati alimentari: uno snodarsi di tendoni colotati, con bancarelle variopinte (bellissimi i banconi di frutta e verdura e quelli di pesce) illuminate da nude lampadine. La Vucciria è sicuramente il mercato più noto di Palermo, colorato e chiassoso (da cui probabilmente il nome), ed è di generi alimentari. Si tiene tutte le mattine (tranne la Domenica) fino alle 14 alle spalle della cala, in via Cassari-Argenteria e dintorni (fin nei pressi di piazza S. Domenico). L'origine del nome è controversa: cìcè chi lo fa derivare dal termine francese boucherie (carne) chi invece dall'assordante sovreapporsi delle voci che richiamano l'attenzione dell'avventore. Vicinissimi sono il mercato alimentare di Ballarò che si tiene nella zona di piazza del Carmine ed il Mercato di Capo (la prima parte, intorno a piazza Beati Paoli è quella alimentare, più pittoresca, la seconda, in via S.Agostino e via Bandiera è di abbigliamento). Di abbigliamento sono invece i mercati di Casa Professa e Lattarini (tra piazza Borsa e piazza Rivoluzione). Il mercato delle Pulci (piazza Peranni-Papireto) espone oggetti di piccolo antiquariato e modernariato, mentre il mercato dei Calderia nell'omonima via, propone oggetti artigianali di metallo.

E' ora di mettersi a tavola
Ristoranti tipici - La Tonnara Florio, dell'edificio liberty. Oggi lo spazio è in parte adibito a discoteca ed in parte a pizzeria. Si trova nel quartiere Arenella, in discesa Tonnara n.4. Il Gourmands, in via della Libertà 37/e e Santandrea, in piazzetta S. Andrea, propongono una cucina siciliana classica, mentre la trattoria Biondo, in via Carducci n.15, prepara specialità più casalinghe. A Mondello, la Vecchia Tonnara, in via Mondello n.76 è un ristorante ospitato negli ambienti un tempo adibiti alla lavorazione del tonno e propone specialità di pesce e frutti di mare.

E per uno spuntino veloce?
Alcune tra le specialità più diffuse per uno spuntino veloce sono u sfinciuni (lo sfincione), pizza condita con pomodoro, acciuga, cipolla e pangrattato, il panino con la milza e le panelle (farina di ceci fritta) che vengono spesso proposte anche nei mercati tipici. All'Antica Focacceria S. francesco proprio nel centro del quartiere medievale, di fronte all'omonima chiesa, si possono gustare focacce farcite, arancini di riso, torte salate, ricotta fritta, lo sfincione, in un bell'ambiente vecchio stile con tavolini in marmo e una vecchia stufa di ghisa a fare da bancone. Se ci si trova invece nella zona di viale della Libertà, provate uno dei panini di Di Martino (via Mazzini, 54), magari seduti all'aperto.

Consigli per i golosi
Due nomi tra le miriadi di Ottimi posti dove fermarsi per un peccato di gola: Oscar in via Mariano Mighiaccio, 39 la cui specialità più conosciuta è la torta Devil ed il Bar Costa, via D'annunzio, specializzato in pasticceria, soprattutto le mousse all'arancio e al limone. A questi si aggiunge la storica Pasticceria Mazzara, via Generale Magliocco 15, dove Giuseppe Tomasi di Lampedusa usava recarsi per colazione.

Il sapore del tempo passato
Gli alberghi storici di Palermo - Due sono i nomi che subito affiorano sulle abbra quando si parla degli alberghi che hanno visto passare la vita mondana e la storia a Palermo: Il Grand Hotel et des Palmes ed il Villa Igiea. E soprattutto il primo. Nato alla metà dell'800 come dimora di Ben Ingham, un inglese che ha fatto parte della storia del Marsala in Sicilia, e presto trasformato in albergo, ha ospitato tutti i personaggi di spicco di passaggio in città: musicisti (Wagner vi finisce il Parsifal, ed esiste ancora lo sgabello su cui sedeva), pittori (ci sono schizzi di Guttuso e Fiume in una saletta), scrittori, politici di ieri (Crispi) e di oggi (uno per tutti, Andreotti), uomini di spettacolo ed una sfilza di nobili che qui hanno a lungo e silenziosamente passeggiato per i corridoi. Qui si svolgono importanti eventi politici, fatti di cronaca, avvenimenti inspiegabili e misteriosi legati ad un mondo di spie, di omertà, di intrighi che, se non si trattasse di un albergo, si potrebbero dire di corte. E' qui che, nel 1957, si svolge la segreta cena degli alti vertici della mafia italoamericana; qui che misteriosamente muore (e scompare) un agente Segreto caduto dal settimo piano direttamente sul lucernario del grande salone degli specchi (subito raccolto e portato all'ospedale da figuri altrettanto misteriosi): qui che Vittorio Emanuele Orlando, noto politico, dà una sontuosa cena di dodici portate ed è ancora qui che si conclude la dissoluta e tragica vita di un poeta francese suicidatosi (o morto per sostanze allucinogene) nel 1933. E si giunge così alla strana storia di un barone di Castelvetrano che vive segregato nella suite del piano nobile da più di cinquant'anni. E' la condanna d'esilio che deve scontare, si narra, per aver ucciso un ragazzo colpevole, di un piccolo furto, condanna imposta dal padre del malcapitato: un esempio di dignità ed onore alla parola data ormai rarissimo.
E l'atmosfera del passato aleggia ancora nella grande hall dell'albergo, progettata da Basile, nel grande salone degli specchi, nella sala caminetto, nel ristorante dove ancora qualcuno chiede di cenare "a quel tavolo" o al bar dove molti, tra un drink e l'altro, si confessano al barista.
Villa Igiea, invece, è una costruzione molto più grande, in posizione panoramica sulle pendici del monte Pellegrino. Nasce come casa di cura per Igiea Florio (malata di tubercolosi) su progetto di Ernesto Basile che trasforma un preesiutente edificio neogotico in una lussuosa dimora di stile esotico, In particolare la sala da pranzo, oggi sala Basile (visitabile su richiesta al personale dell'albergo, sempre molto gentile), viene ripensata, arricchita di boiserje e decorata da Ettore de Maria Bergler, noto artista liberty, con delle bellissime ed evanescenti figure femminili circondate da delicati fiori a stelo lungo. Lungo le pareti dei corridoio si possono ammirare foto che ritraggono gli illustri ospiti del passato, tra i quali figurano molti regnanti d'Europa.

Un intrattenimento antico
Teatro dei Pupi - A Palermo è il nome della famiglia Cuticchio Che viene immediatamente associato all'opera dei pupi. Tradizione vecchia di questi abili pupari, che oltre a fare spettacoli si costruiscono i pupi da soli. Purtroppo, infatti, una volta lo spettacolo richiamava grandi folle, era seguito da tutti e dava lavoro non solo a chi gli spettacoli li faceva (ed erano molte le compagnie), ma anche a degli abili artigiani che si specializzavano nella costruzione di queste incredibili creature, così curate e complesse da richiedere giorni e giorni di lavorazione. Basti pensare che un'armatura consta, in media, di 35-36 pezzi che poi vengono assemblati. E tutti fatti a mano. La famiglia è ancora abbastanza numerosa e c'è chi si dedica a ideare Spettacoli sempre nuovi e chi invece costruisce pupi.

Opera dei Pupi - Teatro di Mimmo Cuticchio, Via Bara all'Olivella 95 tel. 091/323400. Di fronte al teatro si trova il laboratorio (visite possibili) dove sono raccolti pupi e macchinari scenici (per riprodurre l'effetto del vento e della pioggia), I pupi, appesi alle pareti, sono divisi nei vari gruppi: appena entrati, sulla sinistra, Orlando da piccolo con i suoi compagni (utilizzati per gli spettacoli per i bambini della scuola materna ed elementare), poi le due schiere dei paladini (sopra) e dei saraceni (sotto). Un tempo gli spettacoli dei pupi erano così seguiti che il pubblico riconosceva immediatamente i vari personaggi. Il metodo più semplice è comunque osservare gli scudi: Orlando ha uno scudo circondato, mentre Rinaldo e Bradamante (riconoscibile anche dai lunghi capelli hanno raffigurato un leone. Poco oltre si trova il laboratorio di Nino Cuticchio costruttore di pupi.
Laboratorio e teatro di Girolamo Cuticchio, via dei Benedettini. Ippogrifo di Anna Cuticchio, vicolo Ragusi ai Quattro Canti di Cito tel. 091/32 91 94. lI laboratorio è in via Orologio, 14.

 

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