BAGHERIA
Bagheria
è conosciuta per le numerose ville barocche edificate a partire
dai XVII sec. dagli aristocratici palermitani, come residenze estive.
Purtroppo non tutte sono visibili e solo una, la famosa villa Palagonia
è visitabile.
Villa
Butera - Chiude l'estremità sud di corso Butera. La villa
venne edificata nella seconda metà del Seicento dal Principe Branciforti
di Raccuia. Purtroppo in condizioni precarie, conserva però sul
lato orientale (visibile contornando la villa sul lato sinistro)
un'importante portale d'accesso al piano nobile, in tufo e di stile
spagnoleggiante: un drappeggio fermato da fiocchi e arricchito da
tralci di frutta e fiori completato inoltre da un'iscrizione in
spagnolo.
Villa
Palagonia - L'entrata corrisponde in effetti al retro della
villa che si affaccia sulla piccola piazza Garibaldi, alla fine
del bel corso Umberto I, via principale della città. La più celebre
delle dimore di Bagheria è un'elegante costruzione del 1715 di forma
particolare: concava, quasi a ricevere il visitatore, la facciata
principale, convessa quella posteriore. Venne costruita dal principe
Gravina, ma è il nipote di quest'ultimo, Ferdinando Gravina Alliata,
che ebbe l'idea di realizzare un esuberante decoro di sculture,
a coronamento del muro di cinta che precede la facciata principale,
una sessantina di statue in tufo dall'aspetto grezzo e spesso mostruoso
alle quali, proprio per questo, è stato attribuito un significato
esoterico. Sono personaggi mitologici, dame, cavalieri, musicisti,
soldati,dragoni, bestie difformi e dall'espressione minacciosa che
creano un'atmosfera surrealista. Curiosa e singolare è la disposizione
delle statue, tutte rivolte verso l'interno della villa e non, come
era usuale, verso l'esterno a tenere lontani gli spiriti maligni.
Già da questo particolare è possibile capire lo spirito e l'intento
del principe, teso a stupire e quasi a spaventare i suoi ospiti.
La stravaganza si ripete anche nelle sale di rappresentanza del
palazzo. Oltre un bel salone ovale che funge da ingresso, decorato
da affreschi a trompe-l'oeil che raffigurano quattro delle dodici
fatiche d'Ercole, si accede alla Sala degli Specchi, il cui soffitto
è completamente tappezzato, appunto, da specchi con inclinazione
diversa, così che chi entrava si ritrovava centuplicato o ridotto
al nulla ad ogni passo (oggi purtroppo l'effetto non è quasi più
visibile). La parte alta è rifinita da un trompe-l'oeil che raffigura
una balaustra da cui si affacciano animali ed uccelli che si intravvedono
anche su alcuni
specchi del soffitto, quasi fosse un cielo aperto. L'effetto illusionistico
si ripropone anche nel resto della decorazione della sala: alle
pareti si alternano infatti marmi veri a carta dipinta e sotto vetro,
ma indistinguibili, già ad un metro di distanza, da quelli autentici.
Villa
Cattolica - La villa (in ristrutturazione) ospita nel giardino
retrostante la tomba del pittore Renato Guttuso, nativo
di Bagheria, opera dello scultore Manzù.
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