| PALERMO 
              FUORI PORTA Orto 
              Botanico - L'Orto Botanico nella sua attuale collocazione nasce 
              neI 1789. Oltre al giardino vengono ideati dall'architetto francese 
              Dufourny, tutta una serie di edifici adibiti anche allo studio ed 
              alla sperimentazione. Numerosissime le specie accolte. Begli esemplari 
              di piante orientali, esotiche, maestose come il Dendrocalamus Giganteus, 
              una specie di bambù, ma gigantesco o l'incredibile esemplare di 
              Ficus Magnolioides, il più grande ed esteso esemplare 
              del giardino. Singolari le chorisie, bombacee provenienti dal Sudamerica 
              introdotte a Palermo alla fine dell'800, caratterizzate da un curioso 
              tronco rigonfio e spinoso. Dal grande fiore, di un rosa intenso, 
              si sviluppano poi i frutti che, giunti a maturazione, si spaccano 
              e lasciano cadere i semi avvolti da una folta peluria, in passato 
              utilizzata come crine. Una serra custodisce begli esemplari di cactus, 
              mentre presso l'entrata si possono ammirare enormi "barili d'oro" 
              (anche ironicamente chiamati sedie della suocera).  Ponte 
              dell'Ammiraglio - Corso dei Mille. E' un bel ponte medievale 
              sotto al quale un tempo passavano le acque deIl'Oreto, poi deviato. 
              Venne costruito neI 1113 dall'ammiraglio di Ruggero II, Giorgio 
              d'Antiochia. Giovanni 
              dei Lebbrosi - Via Cappello, 38. E' forse la più antica 
              chiesa normanna. Dalla caratteristica cupolina rasata che corona 
              il campanile-portico, venne fondata nel 1070 (ma c'è anche chi sostiene 
              un secolo dopo).  Chiesa 
              di S. Spirito o dei Vespri - All'interno del cimitero di 
              S. Orsola, nell'omonima piazza. La chiesa venne costruita nel 
              1178 sotto il regno di Ruggero II. Divenne molto famosa a partire 
              dal 31 marzo 1282 quando, durante la recita dei Vespri, un soldato 
              francese ingiuriò una donna siciliana provocando la reazione degli 
              astanti e fornendo il pretesto per un dilagante malcontento verso 
              gli invasori d'oltralpe. Era la guerra dei Vespri con la quale i 
              siciliani scacciarono i francesi dall'isola. La chiesa ha una facciata a salienti purtroppo incompleta che si 
              arricchisce sui lati e nelle absidi di archi incrociati e bicromi, 
              tipici dell'arte normanna. L'interno, nudo e semplice (anche per 
              il restauro di fine '800 quando si è provveduto a ripristinare l'aspetto 
              originario, eliminando il pesante apparato aggiunto in epoca barocca), 
              è a tre navate divise da archi ogivali sorretti da pilastri cilindrici. 
              In fondo tre absidi, come vuole la tradizione normanna. Sopra l'altare 
              un Cristo dipinto su tavola di legno (XVI sec.).
 Santuario 
              di S. Maria del Gesù - Percorrere il viale della Regione Siciliana 
              fino all'altezza dello svincolo di via Oreto e voltare a destra 
              in via S. Maria di Gesù, (riconoscibile per un insegna verde di 
              un negozio di calzature all'angolo). Eretto nel 1426 sulle pendici 
              del monte Grifone, il santuario è un'oasi di pace e frescura. Vi 
              si accede attraversando l'attiguo cimitero, tradizionale luogo di 
              sepoltura di famiglie nobili. Il sagrato della chiesa è circondato 
              da belle tombe patrizie per lo più ottocentesche o degli inizi del 
              nostro secolo, come la cappella liberty dei principi Lanza di Scalea. 
              Il portale principale è caratterizzato da un architrave e stipiti 
              marmorei con fini bassorilievi raffiguranti Gesù tra gli Angeli 
              e gli Apostoli. Il portale sul lato sinistro è in stile gotico arricchito 
              da bei capitelli scolpiti a motivi vegetali. All'interno si conservano le due arcate ogivali del presbiterio, 
              una pregevole statua lignea della Vergine (1470) e un bel soffitto 
              ligneo a cassettani dipinto a motivi floreali e angeli (inizi del 
              XVI sec.) che copre il vestibolo della chiesa, sopra il quale è 
              collocato l'organo Degno di nota anche il palco ligneo dell'organo, 
              dal vivace colorismo in cui sono dipinte scene della vita di S. 
              Francesco (1932).
 Albergo 
              delle Povere - Corso Calatafimi, 217. Visitabile in occasioni 
              di mostre o conferenze. Nato come ospizio per i poveri della città 
              intorno alla fine del '700 e riservato dall'800 alle sole donne 
              che vi impiantarono una tessitoria, oggi è sede di mostre temporanee 
              e di conferenze, l'edificio, fronteggiato da una fontana secentesca, 
              posta sull'altro lato della strada, si compone di due corpi che 
              si innalzano intorno a due grandi e bei chiostri raccordati da una 
              corte centrale su cui si affaccia la chiesa della SS. Trinità, il 
              padiglione a sinistra continua, ancora oggi, ad ospitare l'Opera 
              Pia di assistenza ai poveri, l'ala destra invece ospita il primo 
              nucleo operativo dei carabinieri per la tutela del patrimonio artistico 
              della Sicilia, le sale espositive e una sala conferenze in grado 
              di ospitare 350 persone.  Catacombe 
              dei Cappuccini - Via Cappuccini. Luogo pieno di fascino 
              macabro. Le catacombe sono un labirinto di corridoi che espongono 
              migliaia di corpi mummificati, dalle espressioni e posture contorte, 
              vestiti di tutto punto, appesi (quasi impiccati, dato che sono legati 
              al collo da corde) alle pareti, entro nicchie o sdraiati ed addossati 
              al muro. Li protegge una griglia che aumenta l'aspetto funesto che 
              non manca comunque di esercitare attrazione sul visitatore. Sono 
              i quasi 8000 resti dei frati cappuccini (i corpi più antichi risalgono 
              addirittura alla fine del '500), ma anche di illustri o facoltosi 
              palermitani, bimbi e vergini, ogni "categoria" dotata di una propria 
              zona. Impressionante è lo stato di conservazione dei corpi, conservatisi 
              grazie alle particolari condizioni ambientali favorevoli al processo 
              di essiccazione. Un caso a parte è costituito da una bimba di due 
              anni morta neI 1920 che una serie di iniezioni chimiche (il medico 
              che le ha praticate è morto senza rivelare di che cosa si trattava) 
              hanno conservato tanto da farla sembrare addormentata. Nel cimitero annesso al complesso dei Cappuccini, riposa lo scrittore 
              Giuseppe Tomasi di Lampedusa, morto nel 1957 (3° vialetto a sinistra).
 Il 
              parco della Favorita - 3 km a Nord, lungo viale Diana. Situato 
              ai piedi del M. Pellegrino, si tratta di un grande parco creato 
              nel 1799 da Ferdinando III il Borbone quando le truppe napoleoniche 
              lo cacciarono da Napoli (dove era re con il nome di Ferdinando IV). 
              Il parco divenne la riserva di caccia del re che vi fece costruire 
              anche una residenza, la divertente palazzina cinese, un edificio 
              dalle curiose forme e decori esotici progettata da Marvuglia. La 
              costruzione adiacente, nello stesso stile è composta attorno ad 
              una deliziosa corte su cui si affacciavano le cucine (collegate 
              al palazzo tramite un passaggio sotterraneo) era adibito alla servitù 
              ed oggi ospite il Museo G. Pitrè. Museo 
              Etnografico Pitrè - Il museo raccoglie una grande quantità di 
              oggetti del folklore locale che aiutano a ricostruire gli usi ed 
              i costumi soprattutto rurali. Modelli di abitazioni, esempi di utensili, 
              ricami, stoffe, una bellissima testata secetesca in ferro battuto, 
              ceramiche povere, abiti della festa, bei boccali in corno e borracce 
              di zucca ci introducono nel mondo contadino di una Sicilia d'altri 
              tempi Nelle stanze intorno alla corte sono invece raccolti esempi 
              di carretti siciliani dall'incredibile lavoro di intaglio, pittura 
              e lavoro in ferro battuto (si consiglia di soffermarsi sui particolari, 
              che sono infiniti), due carrozze consiliari del Seicento, giocattoli 
              di bimbi, oggetti legati alla magia ed alla credenza popolare ed 
              una incredibile serie di ex-voto di fattura artigianale, testimonianza 
              della viva devozione popolare. Il museo possiede anche una biblioteca 
              (aperta solo la mattina) ricca di testi sulle tradizioni popolari 
              non solo siciliane.    | PalermoAlia
 Alimena
 Alimusa
 Altavilla Milicia
 Altofonte
 Bagheria
 Balestrate
 Baucina
 Belmonte Mezzagno
 Bisacquino
 Blufi
 Bolognetta
 Bompietro
 Borgetto
 Caccamo
 Caltavuturo
 Campofelice Di Fitalia
 Campofelice Di Roccella
 Campofiorito
 Camporeale
 Capaci
 Carini
 Castelbuono
 Casteldaccia
 Castellana Sicula
 Castelnuovo Di Sicilia
 Castronovo Di Sicilia
 Cefalà
 Cefalù
 Cerda
 Chiusa Sclafani
 Ciminnà
 Cinisi
 Collesano
 Contessa Entellina
 Corleone
 Ficarazzi
 Gangi
 Geraci Siculo
 Giardinello
 Giuliana
 Godrano
 Gratteri
 Isnello
 Isola Delle Femmine
 Lascari
 Lercara Friddi
 Marineo
 Mezzojuso
 Misilmeri
 Monreale
 Montelepre
 Montemaggiore Belsito
 Palazzo Adriano
 Partinico
 Petralia Soprana
 Petralia Sottana
 Piana Degli Albanesi
 Polizzi Generosa
 Pollina
 Prizzi
 Roccamena
 Roccapalumba
 San Cipirello
 San Giuseppe Iato
 San Mauro Castelverde
 Santa Cristina Gela
 Santa Flavia
 Sciara
 Scillato
 Sclafani Bagni
 Termini Imerese
 Terrasini
 Torretta
 Trabia
 Trappeto
 Ustica
 Valledolmo
 Ventimiglia Di Sicilia
 Vicari
 Villabate
 Villafrati
  Isola 
              di Ustica Monti Madonie
 Bosco Della Ficuzza
 Mondello
 Porticello
 San Martino Delle Scale
 Solunto
 Solanto
 Scavi Del Monte Jato
 Testi 
              © Studio 
              Scivoletto e Michelin Italia. Le foto sono di proprietà 
              dei rispettivi autori. Ogni riproduzione non autorizzata verrà 
              perseguita a norma di legge.   acquista 
              - buy on line
 Michelin Green
 Guide of Sicily
 in 
              italiano | in 
              english
 |