CEFALU' 
            
            
             Situato 
              in posizione eccezionale, ben visibile dalla strada che vi giunge 
              da Palermo, Cefalù è un villaggio di pescatori chiuso tra il mare 
              ed un promontorio calcareo, orgoglioso della sua cattedrale romanica 
              che emerge da un groviglio di stradine labirintiche. Cittadina di 
              origini greche, da cui trae il nome, Kephaloidion. testa o capo, 
              conosce il suo massimo splendore sotto i Normanni ed in particolare 
              con Ruggero II che nel 1131 decide di dare l'avvi ai lavori di costruzione 
              della cattedrale.  
            Peccati 
              di gola  
              Pasticcerie - Pietro Serio, via Giuseppe Giglio, è 
              considerata la migliore pasticceria di Cefalù. Per i gelati invece, 
              il più rinomato è il Bar Duomo, piazza del Duomo. 
              E per mangiare? - Se volete gustare una buona pizza, 
              andate al Porticciolo, via C. O. Di Bordonaro. Per una cena a base 
              di piatti tipici, La Vecchia Marina, via Vittorio Emanuele, vicino 
              al Lavatoio Medievale.  
             Corso 
              Ruggero 
              - La via principale di Cefalù ricalca l'antico decumano romano e 
              taglia in due la città, da nord a sud. Le due zone che si vengono 
              a creare sono morfologicamente diverse: a ovest il quartiere di 
              aspetto medievale, un intrico di viuzze a gradoni, archi e stretti 
              passaggi; a est un tracciato regolare di strade perpendicolari e 
              regolari. E' probabile che la differenza corrispondesse ai due diversi 
              ceti sociali a cui i quartieri erano destinati: quello occidentale 
              al popolo: quello orientale alla nobiltà ed al clero.  
              Il corso nasce da piazza Garibaldi, ove sorgeva una delle quattro 
              porte della città. Sulla piazza si affaccia la barocca Chiesa di 
              s. Maria alla Catena, la cui torre campanaria include resti delle 
              antiche mura megalitiche.  
             Osteria 
              Magno - Favoleggiata residenza di re Ruggero, poi appartenuta 
              alla famiglia dei Ventimiglia, si compone di due parti di epoche 
              diverse. Più antica è la parte bicroma (in pietra lavica e dorata) 
              che si affaccia su via Amendola, arricchita da due eleganti bifore 
              e risalente alla fine del '200. Contigua a questa, ad angolo su 
              corso Ruggero, la torre quadrangolare edificata nel '300 e caratterizzata 
              da una bella trifora racchiusa da un elaborato arco in stile chiaramontano. 
              Il palazzo, oggi completamente restaurato, è adibito a spazio espositivo. 
              Più avanti, sulla destra, si incontra la Chiesa del Purgatorio 
              (già S. Stefano Protomartire), la cui facciata, caratterizzata da 
              un portale barocco, è preceduta da una bella scala a tenaglia. Appena 
              entrati sulla destra si trova il sarcofago del  barone 
              Mandralisca (si veda l'omonimo museo). Verso la fine la via si allarga 
              su piazza del Duomo, dominata dalla cattedrale e delimitata 
              da bei palazzi: il Palazzo Piraino (d'angolo con corso Ruggero) 
              che conserva un portale tardo cinquecentesco, il medievale Palazzo 
              Maria, forse residenza regia, che possiede un portale gotico e, 
              sulla sinistra della cattedrale, il Palazzo Vescovile (XVII sec.). 
             Duomo 
              - La pietra dorata di questo gioiello romanico sul quale si staglia 
              il profilo di qualche palma, si confonde con la falesia calcarea 
              chiamata la Rocca. L'edificio venne innalzato tra il 1131 ed il 
              1240 in seguito ad un voto del re normanno Ruggero II sul punto 
              di fare naufragio di ritorno da Napoli. Più di quella di Palermo 
              possiede un carattere normanno molto evidente che si esprime soprattutto 
              nella facciata inquadrata da torri e nell'alta abside fiancheggiata 
              da absidiole più piccole. La facciata, terminata nel 1204, presenta 
              un corpo centrale diviso in due livelli dal portico rifatto nel 
              XV sec. dall'architetto lombardo Ambrogio da Como. Il livello superiore 
              presenta un bella decorazione ad archi incrociati sovrastata da 
              una falsa loggia ad archi a tutto sesto. Le torri che lo delimitano, 
              a pianta quadrata, sono arricchite da monofore e bifore e terminano 
              con una cuspide menata. Sotto il portico, al centro, la Porta dei 
              Re, antico ingresso all'edificio. 
               Interno 
              - Ingresso dal fianco destro della chiesa. A croce latina, 
              è a tre navate suddivise da colonne dai bei capitelli in stile siculo-normanno. 
              Bellissimi i mosaici (1148) dai toni di una varietà e vividezza 
              stupefacenti (soprattutto il verde smeraldo) su fondo oro che ornano 
              la parte presbiteriale della chiesa. L'attenzione è subito catturata 
              dalla grandiosa immagine di Cristo Pantocratore che 
              troneggia nella parte alta del catino absidale, la mano destra a 
              benedire, la sinistra a reggere il testo sacro, con in greco (a 
              sinistra) ed in latino la significativa frase del vangelo secondo 
              Giovanni (8,12): "Io sono la luce del mondo, chi segue me non camminerà 
              nelle tenebre, ma avrà la luce della vita".  
              Sotto, su tre registri, la Vergine tra quattro arcangeli e i dodici 
              aspostoli dagli atteggiamenti morbidi e liberi dalla tradizionale 
              frontalità bizantina. Sulle pareti laterali del coro si trovano 
              altri mosaici della fine del '200, che ritraggono profeti, santi 
              e patriarchi. Gli angeli della volta risalgono alla stessa epoca. 
              Notare, a destra del coro, il vecchio trono episcopale ed a sinistra 
              il trono reale in marmo e mosaici (attualmente in restauro).  
               Il 
              chiostro, chiuso da anni, conserva colonne e capitelli nello stile 
              di quelli di Monreale. In fondo a corso Ruggero voltare a sinistra 
              e raggiungere piazza Crispi, ove si trova la Chiesa dell'Idria con, 
              di fianco, il Bastione di Capo Marchiafava da dove lo sguardo abbraccia 
              un buon tratto di costa. Poco distante, lungo via Porpora e dietro 
              via Giudecca, sussistono una torre con postierla (apertura che consentiva 
              il passaggio di una sola persona) e resti di fortificazioni arcaiche 
              a grandi massi. Risalire e percorrere via Ortolano di Bordonaro 
              per raggiungere piazza Marina. Da qui si apre via Vittorio 
              Emanuele che conserva, subito sulla destra, Porta 
              Pescara, unica superstite delle quattro porte medievali 
              di accesso alla città. All'interno sono stati riuniti attrezzi per 
              la pesca. Poco oltre si apre la pittoresca via Mandralisca che conduce 
              all'omonimo museo. La pavimentazione conserva (alla fine, verso 
              piazza del Duomo) lo stemma di Cefalù: tre pesci con un pane, simbolo 
              cristiano (il pesce è acronimo di Cristo), ma anche testimonianza 
              delle risorse economiche della città.  
             Museo 
              Mandralisca - Il museo nasce per volontà di un benefattore di 
              Cefalù, il barone Enrico Piraino di Mandralisca, collezionista di 
              opere d'arte vissuto nel XIX sec. che, alla sua morte, decise di 
              lasciare alla città il suo patrimonio artistico e la ricca biblioteca 
              (più di 6000 volumi, tra cui molte cinquecentine). Il museo raccoglie 
              una collezione numismatica, una serie di dipinti che include il 
              bellissimo Ritratto d'Ignoto eseguito da Antonello 
              da Messina intorno al 1470, reperti archeologici provenienti 
              soprattutto da Lipari, tra i quali un singolare cratere a campana 
              che raffigura un venditore di tonno (IV sec a.C.), una parte (esposta 
              a rotazione) della ricca collezione malacologica, che comprende 
              piu di 20000 esemplari, ed una serie di oggetti tra i quali spicca 
              un "rompicapo" cinese in avorio. 
              Ritornare in via Vittorio Emanuele. Poco oltre, sulla destra, si 
              incontra il Lavatoio di epoca medievale, chiamato 
              dalla gente del posto "u ciumi", il fiume, ed utilizzato dalle donne 
              fino a non molti anni fa.  
             La 
              rocca - 20 min fino al cosiddetto Tempio di Diana. Altri 
              40 min per raggiungere la sommità. Imboccare la salita che da 
              corso Ruggero II e per via Saraceni raggiungere la cima del promontorio. 
              Il percorso, fiancheggiato nel primo tratto dalle antiche mura merlate, 
              è reso faticoso dalla calura estiva ed in questo periodo è meglio 
              affrontarlo le prime ore del mattino o verso l'imbrunire. Dall'alto 
              si gode di una bellissima vista che spazia da Capo d'Orlando a Palermo. 
              In basso la cittadina, chiusa a est dal promontorio di Torre Caldura 
              con i resti della  torre 
              di avvistamento che gli dà il nome. Nelle giornate particolarmente 
              limpide si vedono distintamente le Eolie. La rocca è il luogo di 
              insediamento originario e conserva resti di epoche differenti tra 
              cui spiccano le vestigia di un edificio megalitico di epoca greco-arcaica 
              popolarmente chiamato  Tempio di Diana. In cima si 
              trovano invece i resti di un castello del XII-XIII sec. recentemente 
              restaurato. 
            UN'ESCURSIONE 
              NELL'ENTROTERRA circuito di 59 km  
              Il breve circuito porta a scoprire il santuario di Gibilmanna, sulle 
              pendici di Pizzo S. Angelo, lungo una bella strada panoramica. Da 
              Cefalù seguire le indicazioni per il santuario. 
             Santuario 
              di Gibilmanna - Il santuario, dedicato alla Madonna, sorge in 
              mezzo ai boschi di querce e castagni, ad 800 m di altitudine. Il 
              nome stesso indica la sua posizione (Gebel, monte) associata all'ormai 
              scomparsa produzione della manna. Di origini antiche (si suppone 
              che all'inizio qui sorgesse una delle sei comunità cenobitiche benedettine 
              nate per volere di Gregorio Magno nel VI sec.), viene affidato ai 
              Frati Minori Cappuccini fin dal 1535. L'edificio attuale è frutto 
              di numerose modifiche, di cui quelle più consistenti in epoca barocca. 
              La facciata è stata rifatta nel 1907. Il santuario è meta di pellegrinaggi 
              molto intensi il giorno della Madonna, l'8 settembre. All'interno, 
              la cappella della Madonna (1625) conserva un affresco in stile bizantino 
              della Madonna col Bambino dell'XI sec (proveniente dal più antico 
              edificio benedettino) e la statua della Vergine, probabilmente opera 
              di Antonello Gagini è racchiusa in un ricco altare barocco. Nei 
              locali dell'annesso convento, un tempo adibiti a stalla e all'accoglienza 
              dei forestieri, è stato allestito un interessante Museo 
              di vita e cultura dei Frati Cappuccini della Val Demone che riunisce 
              paramenti sacri (XVII-XVIII sec.), dipinti, attrezzi (la comunità 
              era completamente autosufficiente), opere in materiali poveri, come 
              era consuetudine per quest'ordine, quali legno, latta e cera. Tra 
              i pezzi si segnalano un polittico di Fra' Feliciano (al secolo Domenico 
              Guargena), un rosario in alabastro del XVI sec. appartenuto a Fra 
              Giuliano da Placia ed un piccolo organo a canne palustri settecentesco. 
               
              Nelle catacombe sono riuniti i reliquiari fatti dagli stessi frati 
              in latta colorata o legno. 
             Isnello 
              - Questo luogo di villeggiatura, punto di partenza per escursioni 
              a piedi, sorge in posizione scenografica, abbarbicato alla roccia 
              in mezzo ad una gola racchiusa tra alte pareti calcaree. Le strette 
              stradine rivelano la struttura urbanistica medievale.  
              Ritornare in direzione del santuario, ma al bivio (Piano delle Fate) 
              voltare a sinistra per percorrere l'altro tratto di strada panoramica. 
              Si superano i due paesini di Gratteri, il cui centro 
              conserva ancora un aspetto medievale, e Lascari prima 
              di arrivare alla costa e ritornare a Cefalù. 
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             Palermo 
              Alia  
              Alimena  
              Alimusa  
              Altavilla Milicia  
              Altofonte  
              Bagheria  
              Balestrate  
              Baucina  
              Belmonte Mezzagno  
              Bisacquino  
              Blufi  
              Bolognetta 
              Bompietro 
              Borgetto  
              Caccamo  
              Caltavuturo  
              Campofelice Di Fitalia  
              Campofelice Di Roccella  
              Campofiorito 
              Camporeale  
              Capaci 
              Carini  
              Castelbuono  
              Casteldaccia  
              Castellana Sicula  
              Castelnuovo Di Sicilia 
              Castronovo Di Sicilia  
              Cefalà 
              Cefalù 
              Cerda  
              Chiusa Sclafani  
              Ciminnà 
              Cinisi  
              Collesano  
              Contessa Entellina  
              Corleone  
              Ficarazzi  
              Gangi  
              Geraci Siculo  
              Giardinello  
              Giuliana  
              Godrano  
              Gratteri  
              Isnello  
              Isola Delle Femmine  
              Lascari  
              Lercara Friddi  
              Marineo  
              Mezzojuso  
              Misilmeri  
              Monreale  
              Montelepre  
              Montemaggiore Belsito  
              Palazzo Adriano  
              Partinico 
              Petralia Soprana  
              Petralia Sottana  
              Piana Degli Albanesi  
              Polizzi Generosa  
              Pollina  
              Prizzi  
              Roccamena  
              Roccapalumba  
              San Cipirello  
              San Giuseppe Iato  
              San Mauro Castelverde  
              Santa Cristina Gela  
              Santa Flavia  
              Sciara  
              Scillato  
              Sclafani Bagni  
              Termini Imerese  
              Terrasini  
              Torretta  
              Trabia  
              Trappeto 
              Ustica  
              Valledolmo  
              Ventimiglia Di Sicilia  
              Vicari  
              Villabate 
              Villafrati 
            
             Isola 
              di Ustica  
              Monti Madonie  
              Bosco Della Ficuzza  
              Mondello  
              Porticello 
              San Martino Delle Scale  
              Solunto  
              Solanto  
              Scavi Del Monte Jato 
             
            
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